Scopriamo insieme che cibi c’erano nel menu dei primi uomini nello spazio e cosa invece mangiano e bevono oggi gli astronauti in orbita.
Vi siete mai chiesti com’è l’alimentazione nello spazio? In assenza di gravità le regole sono diverse, per cui è necessario che gli astronauti consumino pasti preparati e conservati in modo particolare, ma che siano in grado anche di fornire l’apporto nutrizionale più indicato per quella particolare situazione. Bisogna tenere conto anche del fatto che la digestione nello spazio avviene in modo diverso, inoltre la situazione di microgravità causa un invecchiamento cellulare molto più veloce, per cui è necessario avere un’alimentazione il più corretta possibile e studiata fin nei minimi dettagli.
A 50 anni di distanza dalla missione Apollo 11, che portò l’uomo sulla Luna il 20 luglio 1969, tantissime cose sono cambiate nel menu degli astronauti. In occasione del cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla luna, scopriamo insieme cosa hanno mangiato i primi astronauti arrivati sulla luna e cosa mangiano oggi gli astronauti in orbita.
Cosa Hanno Mangiato i Primi Astronauti sulla Luna?
La missione Apollo 11 iniziò il 16 luglio 1969, quando il razzo Saturn V con a bordo gli astronauti Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins decollò dal Kennedy Space Center, per farvi ritorno otto giorni dopo, il 24 luglio 1969. All’interno della navicella spaziale ovviamente erano presenti anche tutti i pasti degli astronauti, che in totale erano 81, studiati appositamente per ognuno di loro negli Space Food System Laboratories della NASA in base a gusti personali e contenuto nutrizionale.
Si trattava per la maggior parte di cibo liofilizzato, facilmente conservabile e di altrettanto semplice preparazione. Ed è proprio in occasione della missione Apollo 11 che la NASA ha messo appunto un nuovo sistema per la preparazione del cibo nello spazio: le apposite buste contenenti il cibo venivano collegate ad un particolare macchinario che si occupava di reidratare e scaldare le porzioni. A conferma del complesso studio dietro ai cibi mangiati nello spazio, la NASA ha reso pubblico nel 1974 un documento dedicato esclusivamente sistema alimentare delle missioni Apollo, una relazione di 75 pagine in cui vengono analizzati tutti gli aspetti riguardanti l’alimentazione degli astronauti nello spazio.
Sebbene pare che il primo alimento consumato dagli astronauti fu il bacon, il piatto diventato storico è l’insalata di prosciutto, ovvero strisce di prosciutto condite con una salsa reidratata e racchiuse in foglie di insalata. Un altro fatto decisamente curioso riguarda il caffè: ne furono inviate 15 porzioni per ogni astronauta: caffè leggero per Neil Armstrong, caffè nero per Buzz Aldrin e caffè zuccherato per Michael Collins.
Cosa Mangiano Oggi gli Astronauti nello Spazio?
I cibi degli astronauti, così come le tecnologie spaziali, si sono incredibilmente evoluti nel corso del tempo. Ancora oggi il cibo riservato agli astronauti viene studiato e preparato negli Space Food Laboratory della NASA. Lo space food (ovvero il “cibo spaziale”) conta ad oggi più di 200 piatti diversi che possono essere scelti dagli astronauti.
Nella scelta di che cibo mandare nello spazio bisogna tenere conto di tantissimi fattori diversi: innanzitutto l’assenza di gravità può rendere le briciole dei cibi particolarmente pericolose: pane, cracker e patatine spezzettati potrebbero causare guasti tecnici oppure essere inalati dagli astronauti, causando problemi respiratori. Sono quindi alimenti banditi, a meno ché non si riescano a mangiare in un solo boccone.
Ma sono da evitare anche i cibi troppo liquidi, perché tendono a fluttuare nello spazio. E allora cosa si mangia nello spazio? Cibi che abbiano la consistenza di un risotto! Inoltre non c’è da dimenticare che i cibi devono riuscire ad essere conservati per un lungo periodo, dai 24 ai 36 mesi, a temperatura ambiente.
Nella dieta degli astronauti nello spazio possiamo trovare il Mac and Cheese, i famosissimi maccheroni con il formaggio tanto amati dagli americani, ma anche creme di funghi, creme di verdure, risotti e zuppe di vario genere. Tra i secondi piatti troviamo i gamberetti, ma anche le tortillas, perfette per custodire gli altri alimenti come se fossero un involucro.
Tra i piatti a base di pesce possiamo trovare il tonno termostabilizzato, simile al nostro tonno in scatola, che viene sottoposto ad un trattamento termico necessario per scongiurare la possibilità di proliferazione di microorganismi pericolosi. Per eliminare la data di scadenza di determinati ingredienti, come ad esempio maiale, tacchino e manzo, si utilizzano le radiazioni: gli alimenti irradiati si conservano infatti molto più a lungo. Tra i dolci invece possiamo trovare la composta di mele in tubetto e il gelato liofilizzato (che a vederlo sembra più un blocco di tofu colorato).
Arrivati a questo punto vi starete probabilmente chiedendo cosa bevono gli astronauti: semplice, bevande in polvere a cui viene aggiunta l’acqua! Tra il cibo disidratato per astronauti possiamo infatti trovare anche succo d’arancia, caffè, tè, sidro di mele, limonata e latte, tutti rigorosamente da bere con un’apposita cannuccia!
E per quanto riguarda l’Europa? Ovviamente il menu degli astronauti europei è diverso da quello degli americani: l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha scelto un’azienda italiana per occuparsi dello sviluppo e della preparazione del cibo destinato agli astronauti europei inviati sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS): si tratta della Argotec, un’industria ingegneristica aerospaziale con sede a Torino. Ed è proprio qui che sono stati creati anche i menù per le missioni di Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano e Alexander Gerst.
L’alimentazione nella Stazione Spaziale Internazionale cambia tantissimo in base ai gusti dei vari astronauti, come confermato Stefano Polato, chef di Argotec: con missioni che durano fino ad anche 6 mesi è necessario proporre menu elaborati che assomiglino il più possibile ai pasti quotidiani che avvengono sulla Terra. Tra i più di 100 piatti proposti ogni astronauta europeo ha a disposizione un bonus food ovvero una serie di ingredienti ed alimenti che possono essere scelti per rendere l’esperienza del cibo nello spazio più piacevole. Solitamente si tratta di cibo che aiuta l’astronauta a tornare indietro con la memoria, innescando una serie di ricordi tramite il sapore e il profumo dei cibi che ricordano casa.
Nel caso della Stazione Spaziale Internazionale l’equipaggio ha a disposizione una valigetta speciale che permette di riscaldare il cibo in base alle informazioni riportate sul pouch, ovvero il sacchetto contenente il cibo. Periodicamente una navicella automatizzata raggiunge la Stazione per fornire agli astronauti frutta fresca, acqua e pasti pronti.
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