Il Martini Dry, noto anche solo come Martini o come Dry Martini, è senza dubbio il cocktail per eccellenza. Inserito nel ricettario dell’International Bartenders Association (IBA) si prepara con solo due ingredienti: Gin e Dry Vermut. È proprio questa sua semplicità a renderlo il banco di prova dei Bartenders di tutto il mondo.
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A scapito di una Ricetta del Martini Cocktail ben codificata, il tocco di chi lo prepara c’è sempre e sta al degustatore capirlo e apprezzarlo. Le modifiche, come sempre quando si parla di ricette originali, non sono mai ben accette e in molti ripudiano anche l’Oliva, così spesso inserita all’interno Bicchiere per Martini. Certo, il Martini Dry è un Cocktail che va capito, un po’ per l’elevato tenore alcolico, un po’ per il suo sapore secco.
Ottimo sia come pre che come after dinner, il Cocktail Martini ha origini incerte. Si pensa che il padre della ricetta attuale sia il Martinez, il primo cocktail a unire gin e vermut. Con il passare degli anni (siamo infatti intorno al 1850 quando il Martinez vede la luce per la prima volta), la ricetta si è modernizzata e alleggerita, arrivando a quella attuale. Non mancano poi altre teorie che lo vedono nascere per mano di un leggendario bartender chiamato Martini o quelle che lo relegano a mera trovata pubblicitaria.
Ma la storia è importante fino a un certo punto. Quello che conta davvero è che oggi il Martini Dry esiste e con la Ricetta Originale si può preparare a casa. Non servirà nemmeno uno shaker ma solo un mixing glass per prepararlo e il classico bicchiere per servirlo.
Inoltre, tra le altre idee per l’aperitivo, ci sono altri cocktail famosi ma semplici da preparare a casa come il Margarita, il Cuba Libre e il Manhattan.